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Basilica di Santa Croce

Considerata l’emblema della città, la “Basilica di Santa Croce” presenta innumerevoli simboli sulla facciata, un grido di vittoria del cattolicesimo sull’islam. Composta ed armoniosamente proporzionata, ma di forte impatto visivo per l’irrequieto apparato decorativo sul quale spicca il gran rosone centrale. Sobria la struttura interna che si rivela nella sua fastosa decorazione degli altari.
Adiacente ad essa, vi è il “Palazzo dei Celestini”, antico convento, oggi sede dell’Amministrazione Provinciale e della Prefettura, dalle raffinate finestre che evocano le grandi specchiere barocche. All’interno il cortile quadrangolare è delimitato da ventiquattro archi.
Ingentilito da preziosi elementi decorativi è “Palazzo Loffredo-Adorno”, unico esempio dell’epoca cinquecentesca che presenta il bugnato liscio all’esterno.
Alle spalle dell’ex convento sul viale XXV Luglio, si trova lo splendido giardino comunale: la “Villa Comunale” dedicata a Giuseppe Garibaldi con i busti di uomini illustri della città.
Lasciandosi alle spalle Santa Croce e compiendo un breve tratto di strada, si colgono affioramenti di una Lecce sepolta che suscitano interesse e curiosità. E’ il caso della “Piazzetta Sigismondo Castromediano” con al centro la statua del patriota. Nei pressi vi è la “Chiesa del Gesù” d’impronta classica, semplice ed elegante nell’apparato decorativo, che ospita all’interno pregevoli tele, e il Palazzo di Città, detto “Palazzo Carafa”. Ex convento delle Paolotte, attualmente sede dell’Amministrazione Comunale di Lecce, è adornato da un imponente portone d’ingresso che riproduce sui battenti gli stemmi dei conti normanni e dei discendenti che governarono la città fino alla fine del ‘400.

Piazza Duomo

Piazza Duomo rappresenta uno squisito gioiello urbanistico ed una delle piazze più belle d’Europa.
La disposizione sapiente degli edifici suggerisce l’idea di uno spazio fra privato e pubblico, tra chiuso e aperto segnata all’ingresso dai Propilei. Il complesso monumentale di Piazza Duomo crea un effetto scenografico sorprendente in particolar modo per la “Cattedrale della Madonna Assunta” che presenta una facciata principale molto sobria, posta a sinistra, ed una finta facciata in stile barocco collocata frontalmente alla Piazza. Nell’interno a croce latina si possono ammirare le grandi tele di O. Tiso, il soffitto a cassettoni dorati e sull’altare dell’Annunziata, l’incantevole presepe lapideo cinquecentesco di G. Riccardi. Sul lato est della Piazza il caratteristico “campanile”, opera di G. Zimbalo, alto più di settanta metri, visibile sulla scena urbana e territoriale, crea all’interno dello slargo un particolare rapporto spaziale con la chiesa. Il fondale è reso suggestivo dal Palazzo Vescovile o “Episcopio” , d’epoca rinascimentale, sul cui arco della gradinata vi è un orologio opera di D. Panico, e dal “Palazzo del Seminario” caratteristico per la facciata decorata con bugnato e per lo splendido chiostro all’interno, impreziosito da un pozzetto barocco.

 

Porta Rudiae

Porta Rudiae, funzione di passaggio, perfettamente inserita nell’ambiente, distingue e caratterizza le situazioni all’interno e all’esterno di essa dove s’inanellano i viali del centro abitato. Coronata dalle statue del Patrono, di Sant’Irene e San Domenico, presenta sulle due coppie di colonne i busti che rappresentano i fondatori della città. Oltrepassato l’arco d’ingresso, vi è la “Chiesa del Rosario” con un esterno di forte verticalismo e un interno a croce greca. Di particolare interesse l’altare del presepe ed il pulpito in pietra leccese. Di fronte alla chiesa, “l’ex Ospedale dello Spirito Santo” presenta un prospetto molto interessante per il modo in cui è suddiviso lo spazio e sono distribuiti i volumi.
Una scenografia d’effetto è creata dall “Ex Conservatorio di Sant’Anna” con la sua fuga di gradini che sembrano invitare a salire verso la quinta del fondo, verso la luminosità che indugia in cima alla scalinata.

L’edificio è oggi sede  di esposizioni, di eventi e di centri di consulenza per iniziative imprenditoriali femminili. Nel giardino retrostante si può ammirare il plurisecolare Ficus Magnolioides con le sue imponenti radici.
Procedendo verso il centro della città, si giunge alla “Chiesa di Santa Teresa” con la facciata che presenta colonne dai capitelli corinzi e con l’interno contraddistinto da altari ricchi d’intagli.
Nelle vicinanze il “quartiere delle Giravolte”, di fondazione medioevale, con un labirinto di vie che si snodano tra piccole case e corti appartate.

 

Porta Napoli

Porta Napoli, anticamente denominata Porta San Giusto, costituiva l’accesso più prestigioso della città.
E’ un “Arco di Trionfo” in onore di Carlo V°, di cui è visibile lo stemma sul frontone, mentre un’incisione latina sull’architrave  ricorda le sue gesta. Prospicente all’arco, l’“Obelisco” a guglie piramidali, reca i simboli orientati delle province di Lecce, Gallipoli, Brindisi e Taranto facenti parte della Terra d’Otranto e lo stemma di un delfino che azzanna la mezzaluna, presente sui quattro lati.
Di originale bellezza è il “Teatro Comunale G. Paisiello”, la “bomboniera” dei leccesi, tipico esempio di teatro all’italiana con una capienza di poco più di trecento posti, dal caratteristico soffitto ricco di raffigurazioni della tragedia e della commedia e dalla sobria facciata in stile neoclassico.
Grandiosi ed incantevoli “palazzi” dalle notevoli facciate settecentesche si affacciano sull’elegante via Palmieri che conduce al Duomo e sulla “Piazzetta Falconieri” .
Nei pressi di Porta Napoli vi è “Piazzetta Baglivo” con la “Chiesa delle Alcantarine”, dal prospetto sobrio e dall’originale pavimentazione ottocentesca con mattoni smaltati.
La “Chiesa di Sant’Angelo” incuriosisce per le superbe decorazioni del portale, animato da festosi angeli e per un dipinto di una Madonna in Gloria custodito all’interno.
Risalgono all’età normanna, la “Chiesa di San Giovanni Evangelista” con le facciate monocuspidali e il campanile decorato con archetti ciechi e il “Monastero delle Benedettine” che oggi accoglie le monache di clausura.
Rispecchia i canoni dello stile bizantino, la “Chiesa Greca”, con l’archeggiato muro dell’iconostasi tempestato di pitture su legno, come le quattro tavole a fondo d’oro e le tre porticine dipinte con figure bizantine dietro l’altare.
Oltre l’Obelisco, ubicata all’ingresso del cimitero monumentale, la “Chiesa di San Niccolò e Cataldo” è contraddistinta dall’originario rosone, dal raffinato portale di gusto bizantino-islamico e dalla singolare cupola che poggia su uno slanciato tamburo ottagonale. All’interno sono visibili frammenti di affreschi con le storie dei santi. L’attiguo “Monastero degli Olivetani”, oggi sede della Facoltà di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Lecce, è interessante per il chiostro con le colonne binate, opera di Gabriele Riccardi,  e per la vera del pozzo.

 

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